Il motivo per cui, purtroppo, c’è un’orsa in meno

La notizia dell’abbattimento di KJ2 sul sito ANSA.it

E’ notizia di queste ore l’abbattimento di KJ2, l’orsa che qualche settimana fa si era resa protagonista di un’aggressione ai danni di un uomo presso i laghi di Lamar a Trento.

Ovviamente la reazione, in particolare quella dei social networks, è tendenzialmente unanime e indignata: si va dagli inviti a boicottare turisticamente la provincia alle denunce alle richieste di incriminazione per chi ha preso questa decisione.

Anziché dare un giudizio sull’accaduto, in queste righe vorrei spiegare perché si è arrivati a questa decisione e quali motivi ci siano dietro alla possibilità di prendere una decisione del genere (decisione che mai vorrei trovarmi a dover prendere).

Partiamo da un presupposto: in Trentino l’orso è stato reintrodotto dopo la scomparsa della prima metà del secolo scorso. La reintroduzione ha richiesto sacrifici enormi in termini economici e politici, oltre che interminabili ore di lavoro per i monitoraggi. La volontà dei cittadini e delle autorità politiche locali (per non parlare dei tecnici locali e non, come il sottoscritto) è quella di avere una popolazione stabile di orsi nel territorio trentino.

L’orso, come il lupo e la lince, fa parte dei cosiddetti grandi carnivori, i cui conflitti con le attività umane sono evidenti, e vanno dai danneggiamenti al bestiame al pascolo fino alle coltivazioni di pregio (l’orso mangia molti frutti durante la stagione estiva) per arrivare in rarissimi casi alle aggressioni dirette all’uomo.

La gestione dell’orso nelle Alpi centro-orientali non è affatto lasciata al caso, ma segue un piano d’azione interregionale (PACOBACE) scritto da personale tecnico e approvato dal Ministero dell’Ambiente, dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e dagli enti locali (regioni e province autonome) coinvolti nell’area di diffusione della specie.

Il piano d’azione parte dal presupposto che l’orso sia una specie estremamente protetta da leggi nazionali e internazionali e, proprio per la tutela della specie, individua e disciplina la gestione dei conflitti con le attività umane. Il piano individua tutta una serie di conflitti in ordine di gravità (da “l’orso si avvicina ai centri abitati” a “l’orso attacca l’uomo deliberatamente”); Per ogni conflitto sono indicate delle possibili azioni da intraprendere, che vanno dal monitoraggio continuo del singolo individuo alla cattura fino ad arrivare all’abbattimento (è tutto scritto nel piano che vi invito a scaricare e leggere dal link poco sopra).

Ma non è un controsenso abbattere un animale che si dichiara di voler salvaguardare?

In realtà no, perché l’obiettivo della tutela non è il singolo animale, ma l’intera popolazione.

Supponiamo che un orso attacchi in più occasioni un uomo (come KJ2, l’orsa abbattuta, che si era resa protagonista di un’aggressione anche nel 2015) e che nulla venga fatto. La soluzione è evidente: se le autorità preposte non intervengono gli abitanti della zona ci penseranno da soli. Si genera, in sostanza, un rifiuto per l’intera specie, non per il solo individuo aggressivo.

Gli abitanti della zona, è bene ricordarlo, non hanno lo stesso grado di coinvolgimento di cittadini come me, che abitano ad almeno un’ora di auto dal luogo dell’aggressione e che sono innamorati di questo meraviglioso animale; stiamo parlando di persone che abitano lì, che frequentano con i loro parenti e amici quelle zone quotidianamente. Queste persone possono avere, comprensibilmente, paura.

Se le autorità che hanno il dovere di gestire questa situazione (un individuo che ha più volte, e con successo, aggredito un uomo) non fanno nulla, il cittadino ci pensa da solo: prende la carabina e “risolve il problema” per conto suo. Ma lo fa senza le conoscenze corrette, e lo farà nei confronti di tutti gli orsi che troverà, non solo nei confronti dell’individuo problematico. Il risultato sarà una caccia alle streghe che comporterà il concreto rischio di perdere tutta la popolazione, compresi gli individui che di avvicinarsi all’uomo non ci pensano proprio.

Viceversa, se il singolo individuo problematico viene gestito (monitorato, catturato, spostato o addirittura abbattuto) in maniera corretta, non si creano le situazione per la “gestione fai da te”, si aumenta la fiducia nelle autorità cui compete la gestione di una specie complessa e, a conti fatti, si contribuisce a salvaguardare un’intera popolazione.

E’ sempre opportuno ricordarsi gli obiettivi delle azioni che si compiono. In questo caso l’obiettivo è la salvaguardia della popolazione, non del singolo individuo.

Io non so se l’abbattimento fosse la soluzione più corretta in questo specifico caso o se altre soluzione potessero essere adottate. Come detto, non mi augurerei mai di trovarmi nella situazione di dover prendere una decisione simile.

Io so che c’è un orso in meno in Trentino, e questo mi riempie di tristezza. La mia speranza è che l’abbattimento di questo orso possa aiutare a tutelare l’intera popolazione di orsi delle Alpi centro-orientali.

Come detto a un corso per studenti universitari che ho avuto il privilegio di tenere lo scorso anno, la convivenza tra uomo e orso è possibile, ma nessuno ha detto che sia anche facile.

105 pensieri su “Il motivo per cui, purtroppo, c’è un’orsa in meno

  1. “””Viceversa, se il singolo individuo problematico viene gestito (monitorato, catturato, spostato o addirittura abbattuto) in maniera corretta, non si creano le situazione per la “gestione fai da te”, si aumenta la fiducia nelle autorità cui compete la gestione di una specie complessa e, a conti fatti, si contribuisce a salvaguardare un’intera popolazione.”””” —- Questa NON è un una scusa valida ! Credo che vi era la possibilità di un altra soluzione meno drastica . Innanzi tutto da chi era composto lo staff di esperti che ha preso questa decisione , c’era un etologo ? c’era un veterinario ? c’era un forestale ? Ovvero ha deciso il politico ? La soluzione del problema poteva tranquillamente essere diversa , avete pensato ai cuccioli ? Vi siete fidati esclusivamente del racconto del “presunto aggredito ? Ho avete inscenato un processo senza possibilità che la difesa abbia potuto esporre le ragioni dell’orsa ? No , io non vi credo ! La vostra tutela è solo di facciata e (probabilmente , spero di no ) politica . Poi , se la fotografia che appare a corredo del articolo è corrispondente all’orsa abbattuta chi ha fatto il colpo NON dovrebbe essere più autorizzato a sparare , non si spara al capo a nessun animale (specialmente ad uno , poi destinato alla tassidermia ) , ma dietro la zampa anteriore in corrispondenza del cuore .

    1. Non ci sono scuse, c’è solo la spiegazione di un processo decisionale. Nello staf ci sono tecnici forestali e veterinari, ma sono personale tecnico. La scelta tra le opzioni tecniche è (e deve essere) politica.
      La soluzione poteva essere diversa? Può essere, non sono in grado di saperlo. Lo scopo di quanto scritto è semplicemente spiegare quali siano i processi che portano alle decisioni, ossia che la gestione degli orsi in Trentino non è lasciata al caso e che esistono dei precisi iter gestionali, approvati e validati a più livelli. Tutto qui.

    2. Ecco, quelli nell’articolo sono proprio i ragionamenti che i politici non fanno!
      Perche’ hanno deciso di uccidere l’orsa?
      Sicuramente ci saranno persone che in buona fede diranno perche’ pensavano che fosse pericolosa, altre che in buona fede controbatteranno che non lo era e percio’ non andava abbattuta.
      Ma siamo in Itaglia, dai…! Vi pare che dei funzionari parassiti che vivono di soldi pubblici abbiano veramente perso tempo a fare discussioni sulla pericolosita’ dell’orsa? Non ci credo ma neanche…!
      La discussione avra’ avuto per oggetto quale era il miglior modo per evitare grane: l’ammazzano… un po’ di post di protesta su fb e amen! La lasciano vivere e poi quella torce un capello a qualche altro coglione? C’e’ il rischio di denunce, processi etc…
      E quindi, via l’orsa! Tanto, mica vota, no?
      E’ esattamente come quando mettono i limiti di velocita’ sulle strade: mica stanno li’ a perdere tempo a valutare quale e’ quello piu’ sensato!
      Se la strada e’ appena un po’ problematica ne mettono uno cosi’ basso che nessuno lo rispetterà, cosi’ se ci sono incidenti la colpa ricadra’ a priori sempre tutta sugli automobilisti!
      Stessa logica!

      1. A dire la verità alla stessa orsa è stata applicata la misura di monitoraggio individuale a seguito dell’attacco del 2015. In una sitauzione analoga l’orsa Daniza è morta in seguito all’anestesia effettuata per trasferirla anziché abbatterla (nonostante fosse un animale anziano, 18 anni se non ricordo male). Insomma, è pur vero che a pensar male spesso ci si azzecca, ma la decisione non deve essere per nulla semplice. E senza dubbio avrà un peso elettorale a livello provinciale.
        Io non posso che ripetermi: non invidio chi si trova nella posizione di dover prendere certe decisioni!

      2. Ciao,ci sono persone pericolosissime che ad atti compiuti sono a scontarsi una pena…..penzi che era il caso di rinchiuderla e farle scontare una pena a vita come un’ergastolana? È se in Italia ci sarebbe stata la pena di morte ? Ti spiego….se un malvivente uccide un uomo poi un’altro ecc. Intervengono le forze dell’ordine e se non riescono a catturarlo lo uccidono.Nel caso dell’orsa hanno provato con tutti i mezzi dalla sua prima aggressione nel 2005 a farla rigare dritta ma una volta che aveva ucciso purtroppo per lei ormai era normale farlo ,quindi la decisione è stata quella di porre fine a tutti i suoi delitti.Cmq lei prendeva le sue decisioni e gli altri hanno preso la sua.Mi dispiace per la sua morte allo stesso modo in cui mi dispiace per la morte di un malvivente ma sono stati entrambi omicida e senza pietà.

      3. ma si! povero coglione che quasi ci resta secco. Tanto é facile parlare quando la carne umana staccata dalle unghiate dell’orsa non é la nostra. Se peró fosse tuo figlio ad essere azzannato tu non diresti le stesse vose tenere verso questo predatore (non a caso estinto qui da decine di anni). Come sempre ragioniamo dalla poltrona oppure partiamo da Milano coi cartelli per manifesrare. Poi tanto si torna a casa e sono cavoli di chi ci abita. Perché non venite con le vistre famiglie ad abitare dove ci sono gli incontri ravvicinati. Forza dai portate i vostri figli piccoli nei boschi a funghi o a far legna dove si sa che ogni tanto passa questo peluche mansueto di 200 chili e passa. Poi fa niente se sbrana pecore, galline a altri animali, tanto mica sono i nostri..Aspettiamo il morto poi vediamo che succede (sara colpa del morto che ha stuzzicato l’orso immagino). A proposito: mai viste manifestazioni a Trento a favore degli agnelli sbranati. Ma gli animalisti amano gli animali nella loro interezza o hanno delle preferenze?

    3. . Il problema è perché abbatterlo ? Si poteva sedare tranquillamente come fatto in precedenza e poi portarlo in strutture chiuse ma grandi come qualche parco . Mi direte che sarebbe come in una gabbia ma molto molto grande . Sempre meglio che morto .

      1. La soluzione della captivazione non è sempre applicabile per tutti gli individui, ma varia di caso in caso. La possibilità dipende dal comportamento dell’animale, dalla capacità di sopravvivere al trasferimento (Daniza è morta per questo), tipologia della struttura, urgenza ecc.
        Forse poteva essere fatto, non lo so, dico solo che non è una soluzione così scontata come può sembrare

    4. E ciò che anch’io volevo rispondere Grazie ! condivido mi piace.
      Ancora purtroppo non c’è Amore, rispetto e consapevolezza della vita di tutti gli esseri viventi.

  2. Resta il fatto che abbiamo un orso in meno, abbattuto sulla base di un racconto senza contraddittorio.Sia chiaro che non è che facessi il tifo affinchè l’orsa sbranasse l’umano, ma per il poco di conoscenza naturalistica che ho, non riesco a credere che sia stato l’orso a fare il “primo passo”,Credo sinceramente a una provocazione,seppur involontaria. Ormai,comunque, si parla dell’aria fritta,k2 non c’è più Temo vi saranno altri casi perchè la cattiveria, l’ignoranza umana e magari la volontà di qualcuno di abbattere una preda di pregio non verranno meno.

    1. Quando ordini cervo e daino nei masi va tutto bene.
      L’abbacchio a Psqua ti piace e lo mangi.
      Con cisa credi vengono cucinati questi piatti?
      A base di soia?

    2. Sicuramente il prossimo anno ci troveremo un caso simile qualcuno dirà che passeggiando un orso cattivo e terribile lo ha ricorso ferendolo ad un dito e via. Oramai sembra un appuntamento fisso.

      1. Se ha letto l’articolo spiego proprio che le cose non vanno così. Ma non ascolti me, la prego. Scarichi e legga il documento del PACOBACE e vedrà che le decisioni non vengono affatto prese alla leggera, come sembra che pensi lei

  3. Mi dispiace, ma credo lei informata male, primo IL ORSI IL TRENTINO NON E MAIL STATO ESTINTO sono rimasti 4 o 5v esemplari su Brenta ( visti personalmente nel 1995 primo del progetto URSUS ) poi ci sono alcune irregolarità, prima perché lo hanno radiocollarato in questo mese e poi rilasciato? Solo per crearsi i dati nessesario per giustificate giuridicamente in alibi? Allora non era così difficile di catturare? ( Hanno catturato 3 orsi in questi mese) poi perché erano lì 30 agenti e poi le hanno magari a casa e pochi di stata abbattuto, dopo che 30 agenti lo hanno monitorato tutti giorno in una valle del Bondone ferma? E mille altri strane coincidenze che non posso scrivere qui… Ma tutta la faccenda non è stata fatta alla luce del sole… Ev quasi una mancanza del rispetto del popolo Trentino , che il suo giocatore ci ride di la morte di un animale , e non esprime nemmeno io dispiacere! I orsi oroblenatiche vanno rimossi, non metto in dubbio questo, ma con dovute criteri confronto la prole e in rispetto di chi invece pensa diversa! Mancano dettagli e informazioni su avvenuto , e quelle che emerge, di Cei ok governatore non fa bella figura!;

    1. Anzitutto la invito a scrivere con un po’ più di attenzione perché si fa fatica a capire.
      Gli orsi censiti in trentino prima del life ursus erano 3 e tutti maschi, provi lei a pensare quali possono essere le implicazioni per la scomparsa, in ogni caso, questo cosa cambia nell’impegno di reintroduzione?
      L’orsa era stata catturata e collarata prima del secondo intervento aggressivo. Non servono alibi per abbattere un orso, basta seguire le procedure (cosa che è stata fatta).
      La cattura dell’orso e la riduzione in cattività e lo spostamento non sono sempre possibili (a differenza della cattura e rilascio immediato, che sono i casi che cita lei), dipendono da molti fattori.
      Lei dice che la faccenda non è stata fatta alla luce del sole, ma l’ordinanza di abbattimento firmata dal presidente della Provincia non è certo rimasta segreta (tanto che nei giorni scorsi se ne è parlato molto).
      Le risponderei anche al resto, ma faccio fatica a comprendere quanto ha scritto..

      1. Fabio, lascia perdere, provare ad intavolare un discorso logico e sensato con persone del genere è fatica sprecata.

  4. L’articolo spiega come sia stata rispettata la procedura, ma leggi e procedure non sempre son perfette, se no non cambierebbero mai e i legislatori sarebbero disoccupati. Secondo me nella visione della protezione dell’ambiente andrebbero riviste alcune regole: non concordo con la visione protezionistica subordinata alle esigenze umane. Se si decide di proteggere un habitat o una specie non dovrebbero sussistere deroghe per grandi opere o per tutela dell’incolumità. Secondo ma abbattimento e protezione di una specie così rara sono termini in stridente contrasto: se una specie si vuol proteggere, l’opzione abbattimento non dovrebbe esistere. Si preveda l’ergastolo per chi uccide deliberatamente un orso, o centomila euro di multa, e non ci sarano cacce alle streghe. Se un treno può investire una persona e dunque è di provata pericolisità, si mettono i passaggi a livello, non si prende a cannonate il treno. Se viene ucciso uno dei pochi orsi presenti, ben lungi dal rappresentare il minimo per una popolazione stabile in grado di mantenersi autonomamente senza problemi di consanguineitá, è fuorviante parlare di tutela della popolazione di orsi, e dovremmo discutere su una ridefinizione del concetto di popolazione per distinguerlo dalla presenza di qualche individuo disorientato… Se in alcune zone la presenza dell’orso può disturbare molto e le vogliamo orso-free, allora si creino a compensazione zone e corridoi di collegamento umano-free, che lasciamo agli orsi – buoni o cattivi che siano – e dove chi entra lo fa a proprio rischio e pericolo, prendendosene tutta la responsabilità. Nella mia visione del mondo devono esistere aree che lasciamo alla natura e semplicemente ce le dimentichiamo. Se questo in Trentino non è possibile allora vuol dire che non si è estinto solo l’orso in passato, ma è scomparsa la natura vera: che non è rappresentata da una bucolica regione-giardino simile ad un grande parco attrezzato ad uso ricreativo. Sfida vera e vero esempio di civiltà sarebbe invece conciliare attività umane con persistenza di natura vera. Un orso “cattivo” è importante dal punto di vista riproduttivo quanto l’orsetto yoghi. Infine, non sono d’accordo che la scelta finale debba essere politica: a mio avviso sarebbe meglio fosse sempre soltanto tecnica (e ribadisco, con opzione abbattimento esclusa). Grazie comunque per le delucidazioni

    1. assolutamente corretto. è il concetto di salvaguardia che va definito, e non può essere la popolazione li vuole sui volantini turistici ma devono essere di pezza. E’ una sfida seria che non può essere gestita da politicanti in cerca consensi. Ed evidentemente i consensi si hanno mostrando i muscoli e usando il fucile.E questo la dice lunga sulla cultura ambientalista ( che non è una parolaccia) del luogo

  5. Dalla sua asserzione viene fuori che la popolazione locale è ignorante e fortemente pericolosa se si abbatte un esemplare per evitare stragi ad opera dei locali! Credo avrebbe senso lavorare sulla preparazione degli abitanti alla convivenza cosciente con gli animali protetti nelle aree protette non per l’uomo ma per salvaguardia naturale. Se è vero che l’esempio vale molto di più di tanti discorsi qui è passato il messaggio peggiore, Si spara!

    1. La convivenza non è semplice, anche perché in trentino molta gente non frequenta la montagna solo per turismo, ma anche per lavoro. Una popolazione di una specie potenzialmente pericolosa viene accettata e tollerata solo se i rischi per l’incolumità delle persone sono ridotti al minimo. Lasciare girare un’orsa che ha già attaccato due volte un uomo e con successo (ha avuto la meglio) significa non gestire una situazione critica, e la storia della gestione dei carnivori insegna che dove non arrivano le autorità preposte arrivano le carabine facili. È sempre stato così (e aggiungo purtroppo).

      1. Ci sono troppe contraddizioni! Nei parchi naturali si vuole ripristinare l’ecosistema in cui i predatori devono esistere. Si decide quindi di reinserire l’orso ma in realtà deve essere un personaggio da cartoni animati o la popolazione si irrita. La Natura non l’ha disegnata Walt Disney, se non si accettano e capiscono nuovi approcci è meglio non fingere di essere un territorio che offre queste prospettive. Tutto prende un triste sapore di falso. E pericolosamente superficiale. Questo non è solo uccidere un orso , è dimostrare quanto poco valore culturale ha il progetto è chi lo gestisce. E se è gestito così perché ” il popolo lo vuole” vuol dire che il livello è ancora quello che ha portato alla scomparsa di tante specie , compreso l’orso.
        Per 40 anni ho passato molto del mio tempo in Trentino ma da qualche anno ho deciso di non venire più . Prima della triste e patetica storia delle orse. Non si respira una buona aria, non solo per gli orsi.

      2. In 20 anni si è passati dall’orso di fatto scomparso a 50 individui certificati e monitorati. La vedo dura non considerare questo un progetto di successo.
        Le Alpi, ormai, sono fortissimamente antropizzate (presenza diretta e indiretta) e che si voglia o no le specie devono convivere. Se si da la precedenza solo all’uomo succede quello che è successo a metà 900, cioè niente carnivori. Dare la precedenza esclusivamente all’animale (nessun intervento, di nessun tipo, in nessuna circostanza) non è possibile in nessun caso (anche perché poi chi abita nelle zone interessate interviene alla cieca, non come me che l’orso lp vedo in tv).
        Coesistenza significa fare degli sforzi per avere l’animale, accettare di limitare (non annullare) la propria presenza in montagna e investire in sicurezza (recinzioni per le colture di pregio, cani da guardiania per le greggi), e intervenire in situazioni effettivamente critiche.
        Pensare di limitare/impedire alla gente che vive in montagna di andare in montagna per fare posto all’orso può sembrare una bella idea a me che abito in città, ma non è e non sarà mai praticabile.
        Che ci piaccia o no l’orso ci sarà fintanto che gli abitanti delle zone in cui è presente l’orso ne accetteranno la presenza. Appena questa accettazione svanirà avremo perso gli orsi. Nom sto dicendo che sia un bello spot per la nostra specie, sto dicendo che è un dato di fatto

      3. Ma i due uomini attaccati sono morti? Perchè se un orso vuole uccidere un uomo, lo uccide.

    2. Temo che non sia chiaro il concetto di area protetta. Gli episodi di cui stiamo parlando non si sono verificati in un’area protetta, ma in un contesto fortemente antropizzato dove il concetto di protezione diventa di difficile attuazione e non si sa esattamente quale soggetto debba effettivamente essere protetto.
      Dico questo perchè il progetto di reinserimento aveva preso le mosse in località assai meno esposte all’incontro uomo-orso e dove quindi si poteva ipotizzare di proteggere l’orso in un’area sufficientemente protetta.

      1. Bella programmazione del progetto!!! Sicuramente orsi di pezza messi qua e là venivano bene nelle foto di propaganda turistica!

  6. Spiace vedere come lei sappia argomentare bene il tema, ma si pieghi ad uyna logica demenziale, quella del capro espiatorio, che, tradotta in parole povere suona così: “per salvare la colonia di orsi dobbiamo farne fuori uno che si rivela problematico”. Ma le lo sa che a Yellowston seguendo questo stesso principio hanno quasi distrutto una colonia di orsi ben più ampia? A ciò si aggiunge che questa orsa non è stata la prima, ricordiamoc di Daniza, e non sarà l’ultima dato che Il Presidente Rossi ha dichaiarato che gli orsi sono troppi e quindi bisogna procedere ad una loro riduzione. E sul fatto che siano troppi o meno, mi spiace, non è così, gli orsi sono nel numero in cui dovevano essere stando al piano di reintroduzione e cioè il documento sulla base del quale sono stati presi i soldi della comunità europea, quindi anche i miei, per reintrodurre i plantigradi, non sulle alpi, ma in trentino, come affermato nel paragrafo 1.1 dello stesso. Quindi stiamo parlandi di un lavoro scientifico, ma anche di un contratto: “tu mi presenti un piano, io ti finanzio, tu lo metti in opera” Se allora vogfliono cambiare le carte in tavola che lo dicano, il progetto è fallito e restituiscano i soldi.

    1. Come ben saprà (leggendo il suo Nick) Daniza non è stata abbattuta, ma è morta per le complicazioni dell’anestesia somministrata per spostarla (azione alternativa all’abbattimento).
      Per quanto riguarda quello che lei chiama contratto e che – giustamente – vuole che sia rispettato, l’articolo spiega esattamente perché un abbattimento è un’eventualità che fa parte di questo contratto, a tutti gli effetti. E lo si sapeva dal principio.

  7. Articolo inutile scontato e banale, che avrebbe potuto scrivere anche un ignorante in materia come me che fa l’avvocato e le lezioni universitarie le tiene, ma agli studenti in Giurisprudenza di Teoria generale del diritto.
    Non serve un esperto per ricordare che il rapporto uomo-orso è complesso e conflittuale, basta avere un minimo di comprendonio.
    E non serve neanche l’esperto per ricordare ulteriormente che se l’orso è problematico occorre adottare soluzioni drastiche, lo dice il buon senso.
    Lei poi conclude:
    “Io non so se l’abbattimento fosse la soluzione più corretta in questo specifico caso o se altre soluzione potessero essere adottate”.
    Ah… bene… in pratica Lei la pensa come chi si è indignato per l’uccisione dell’orso, solo che Lei non si incazza ed io e qualcun’altro sì.
    Tutta qua la differenza.
    Infine, mi permetto l’appunto più serio: da un esperto (di, pare, livello accademico) mi aspetterei non un articolo con semplici “perché” a fini divulgativi, ma anche indicazioni in grado di orientare il lettore in vista di un giudizio cosciente.
    E, francamente, da questo punto di vista, spiace dirlo, la Sua disamina è assolutamente carente.
    Cordialmente.

    1. Apprezzo il suo punto di vista. Se permette, però, le finalità di quanto scrivo sulla mia pagina le decido io.
      Lei ha sicuramente più acume e più senso critico di me, mi sorprendo dunque che lei non abbia compreso (ma essendo lei tutt’altro che stupido, sospetto che abbia voluto fingere di non comprendere) che il senso dell’articolo non è dare delle motivazioni tecniche per una specifica scelta (sia per appoggiarla o per condannarla), ma spiegare che la gestione non è lasciata al caso e che i processi decisionali hanno delle basi tutt’altro che improvvisate.
      Il mio parere tecnico posso darlo tranquillamente, ma non è questa la sede, per il semplice fatto che ho scelto io che non lo fosse.
      Se poi lei ha di meglio da scrivere la incoraggio a farlo. I pareri circostanziati non possono che arricchire la discussione.
      Rimango perplesso solo di una cosa: perché una persona intelligente come lei perde il suo tempo per commentare un articolo inutile e banale?

      1. Lo spiego subito.
        Alla sua pagina sono arrivato per via di un caro amico comandante ex forestale che mi ha segnalato il suo articolo, chiedendomene conto. Dopo averlo letto, a lui ho girato i miei pensieri che poi ho riprodotto anche a lei. Tutto qua.
        Qualche altra osservazione, se posso: ovviamente lei è liberissimo di scegliere cosa trattare nella sua pagina, ci mancherebbe; forse, però, dovrebbe porre più attenzione ai titoli (che invece non possono essere liberissimi, dovendo riflettere – com’è ovvio – il contenuto dello scritto).
        Lei ha titolato il suo articolo:”Il motivo per cui, purtroppo, c’è un’orsa in meno”; tuttavia, al suo interno, non solo non viene spiegato perché abbiamo un’orsa in meno (in sostanza, i motivi che hanno portato alla rimozione/eliminazione rispetto ad altre alternative) ma lei stesso si pone il medesimo interrogativo (“…non so se l’abbattimento fosse la soluzione più corretta in questo specifico caso o se altre soluzione potessero essere adottate”).
        Poi è sempre possibile che in questa calda estate io sia improvvisamente instupidito (sperando che la mia casa editrice non ne venga a conoscenza) e che, ingenuamente, partendo dal titolo deciso e diretto del suo articolo, non abbia capito in fondo che il senso del suo stesso articolo non era quello di dare risposte (nonostante il suddetto titolo deciso e diretto) sibbene solo far capire implicitamente che in realtà nessuno sa perché un’orsa sia stata uccisa dal CFP trentino, peraltro, e a quel che mi consta, senza l’autorizzazione ministeriale di rimozione – come lei sa – obbligatoriamente prevista in questi casi dal PACOBACE.
        Saluti

      2. Grazie per il chiarimento.
        Mi scuso, allora, se il titolo è risultato fuorviante (non faccio il giornalista di lavoro, e sono estremamente fallibile).
        Il titolo e il contenuto dell’articolo nascono dal fatto che – a seguito dell’attacco e dell’abbattimento dell’orsa – ho letto tutto e il contrario di tutto. Per alcuni i Trentini si erano messi acostruire case troppo vicini agli orsi (senza sapere che gli orsi erano stati reintrodotti), secondo altri nessuno sapeva cosa fare o quanti orsi ci fossero vicino a trento.
        Per motivi anche professionali ho pensato che fosse il caso di chiarire quale fosse la “situazione” a Trento e provincia, e chiarire soprattutto che esistono progetti e piani di gestione che tengono conto di vari aspetti della convivenza uomo orso (il PACOBACE, appunto).
        Attraverso questo, ho provato a spiegare la ragione per cui i piani do gestione prevedono come estrema azione l’abbattimento di orsi ritenuti pericolosi, e che – soprattutto – non c’è un pazzo che si sveglia la mattina e dice “uccidiamo un po’ di orsi”.
        Spero di avere chiarito il mio pensiero. Il perché ultimo della scelta, ovviamente, non lo so. Ho provato a spiegare perché la gestione prevede questo.

    2. Gentilissimo avvocato , io NON entro nel merito della sua disquisizione globale. Le chiedo solo di informarsi se tutte le prescrizioni contenute negli accordi per la reintroduzione dell’orso sia a livello europeo che nazionale siano state rispettate . Non Le sarà difficile trovare i termini normativi , poi , con calma ci risentiamo .

  8. Ritengo quanto qui pubblicato dal dottor Fabio Chinellato sufficientemente corrette ed easaustive. sarebbe bene che chi è critico su quanto avvenuto vada a leggersi il PACOBACE via internet, in modo da avere le idee più chiare, anche per non mescolarsi con i facinorosi da tastiera che offendono il Trentino ed il suo popolo. Abitando alle falde del Bondone ne ho sempre frequentato i versanti ben prima dell’ arrivo in zona degli orsi, animali che rispetto ed ammiro. Però non intendo rinunciare alle mie abitudini a causa loro, mi muovo con più prudenza e senza paura, anche perché non vorrei nel caso di un incontro con danni fisici venire etichettato con termini offensivi da persone il cui livello culturale è evidentemente molto basso

  9. Non voglio entrare in merito al pareri degli esperti, ma se lo fate per tutelare gli orsi, perché non rintrodurli in un parco dedicato solo a loro, dove sia vietato circolare a piedi e Tanto meno con cani liberi?

    1. Perché non esistono nelle alpi aree di queste caratteristiche tanto grandi (grandi a sufficienza perché diversi individui con home range di decine di km quadrati possano stare senza entrare in contatto con l’uomo).

  10. Se passeggi col cane e questo comincia ad abbaiare e ringhiare all’orsa coi piccoli il minimo che possa fare e’ attaccare.. Ci siamo scordati l’ABC del vivere in natura. “Le persone che amano questi luoghi hanno paura”.. Invece la madre coi piccoli che si sente minacciata nel suo habitat naturale non ha paura ?? Bell’articolo per scaricarsi le responsabilita. Li facciamo estinguere poi li reintroduciamo poi li abbattiamo perche troppo pericolosi..siamo noi purtroppo gli animali piu pericolosi su questo pianeta. Non siamo in grado di gestire noi stessi e abbiamo l’arroganza di gestire le altre speci animali..pppfff.. Quante speci abbiamo fatto estinguere da quando ci siam tolti dalla catena alimentare ??

    1. Quindi non si può andare per sentieri con il cane (altra limitazione) perché l’orsa ha paura…
      Di conseguenza per la libertà dell’orso devo rinunciare alla mia…

      1. Esatto devi rinunciare alla tua singolo individuo per la restante popolazione trentina e degli orsi…sacrificio più che accettabile

    1. L’orso è un onnivoro (“si dice” dimostra già la poca conoscenza della materia). Gli attacchi all’uomo sono di reazione a minaccia percepita

    2. Voglio sapere perché dovrei andare per boschi con l’ansia di incontrare una bestia del genere?
      È facile per chi non vive in Trentino o ci viene soltanto in vacanza dare lezioni di vita. .

      1. Ancora…..se la natura facesse il suo corso l’orso ci sarebbe comunque e non potresti andarci ugualmente nei boschi…o vuoi che ti asfaltiamo anche i sentieri …vai dove non ci sono orsi….o vuoi che eliminiamo anche pantere leoni e giaguari perché vuoi passeggiare in Africa

  11. La nostra natura ci ha sempre portati ad autoproclamarci padroni di tutto ciò che ci circonda.
    Anche delle creature che vivono nei luoghi che crediamo di possedere.
    Perché (sempre per natura) ne abbiamo bisogno.
    Per debolezza.
    L’uomo armato è sempre stato più debole di quello non armato. Così, l’uomo che uccide è più debole e povero di quello che invece ama e cerca di “salvare”, di “preservare”.
    Chi fa la voce grossa, è più debole di quello che parla sottovoce.
    Il presidente della provincia di Trento, Ugo Rossi, non ha avuto la forza di prevedere la cattura (e la messa in cattività) dell’orsa, che invece ha preferito uccidere. Così come non ha avuto la forza di spiegare alla sua gente, che se vai a casa dell’orso e questo ha anche i suoi piccoli, a differenza di quanto farebbe la maggior parte degli umani, questo darebbe la propria vita per difenderli.
    Esiste ancora una “cultura” (che fortunatamente si sta estinguendo, ma con la dovuta calma, per carità), per cui “chi reagisce ad un attacco” viene punito.
    Il bisogno di voler dimostrare la propria supremazia, altro non è che debolezza.
    Ogni cacciatore è un debole, così chi non ama gli animali e non cerca di proteggerli.

    1. Astrattamente sarebbe corretto il ragionamento… ma siamo sicuri che Terlago, Cavedine, i laghi di Lamar, il Monte Bondone siano “la casa dell’orso” ?
      Io credo proprio di no… non lo era nelle intenzioni e non può esserlo nella realtà, perché in quei luoghi ci vive abitualmente la popolazione (locale e non).
      E’ l’orso che (senza sua colpa) è nel posto sbagliato.

      1. Io penso che molte persone abbiano un forte coinvolgimento emotivo più che giustificato (l’orso è specie bandiera per antonomasia) ma senza avere un’effettiva conoscenza dei luoghi.
        Molti fanno paragoni con yellowstone, il canada, la svezia, ma il trentino (e le alpi in genere) sono qualcosa dibprofondamente diverso ed estremamente antropizzato.
        Non si può ragionevolmente pensare che orso e uomo non si incontrino mai. Questa condizione non c’è. È per questo che i conflitti vanno evitati e – dove strettamente necessario – risolti.

      2. Certo, se non si è in grado di gestire un progetto di questo genere non lo si fa, e credo che il danno fatto agli orsi sia poca cosa ( per quanto disgustosa) rispetto a quello dell’immagine che ne ha la Regione.
        Fossi un trentno sarei furente!

  12. Dico solo :
    come mai quando si ammazza un daino, un cervo, un capriolo, un cinghiale ecc ecc in montagna tutto sto casino non lo fate?
    Ora per un’orsa che stava x uccidere 2 persone tutti a protestare.
    Quando poi mangiate ai masi la selvaggina, pensate un attimo a quanto siete ipocriti.

  13. Allora cosa dovremmo fare qua in Canada ? Lo sterminio, volete reintodurre i gli orsi…..create uno spazio per la loro liberta, qua se ammazza una mucca la regione paga i danniigem per i frutteti, uomini uccisi dalle vespe 85 quast’anno dagli orsi zero, e li vedi d’appertutto, atrezziamo gli escursionisti con il gas al peperoncino efficacissimo, prima di sparare, altrimenti continuate coi geranei sui davanzali e atteggiamenti da veri duri di montagna, caso mai duri da rifugio a tracannare grappa e dbaffare capriolo Cinese. Mi fate ridere se volete la bivicletta pedalate, poi di può anche forare o cadere, ma mica la fai rottamare.

    1. Stiamo parlando di aree diverse e specie e sottospecie diverse (e densità antropiche diverse). Non credo serva un genio per capire che stiamo parlando di due realtà non comparabili.

  14. La maggioranza di questi buonisti, amanti degli animali, al massimo si sono avventurati nel parco della loro città, e parlano dell’orso come del proprio cagnolino di casa. Le decisioni le dovrebbero prendere solo chi condivide le aree dove vivono gli orsi e gli esperti, la prima cosa da tutelare è la sicurezza dell’uomo. Tutti gli animali selvatici evitano accuratamente l’uomo, qundo lo fanno è perché c’è un anomalia del comportamento, quindi è pericoloso!

  15. Tutti bravi a difendere l’orso abitando a chilometri di distanza. E a tutti questi bravi, non importa certo di chi vive e lavora in quelle zone. Non importa di chi deve, volente o nolente convivere con questi splendidi animali (splendidi si, ma che se ne dica, pericolosi!). Com’era la battuta di quel genovese? Ah si, “facile fare il gay col culo degli altri”

  16. Volevo porre un paio di questioni tecniche. Come affermato da Andrea Mustoni (padre del progetto life ursus), la popolazione di orsi trentina non ha un buon assetto genetico dovuto al fatto che gli orsi derivano tutti da due soli maschi capostipiti. Molto probabilmente in futuro avremo ancora casi di orsi “problematici”. Ora immaginiamo uno scenario sgombro da difficoltà tecnico – giuridiche per cui sia possibile il trasferimento in Slovenia dell’orso “cattivo” e la concomitante importazione a compensazione di un altro individuo. In questo caso ci sarebbe un rafforzamento dell’assetto genetico degli orsi trentino? L’indice di problematicità dell’orso trentino, potrebbe essere “diluito” nel contesto sloveno, visto il grande territorio a disposizione, escludendo quindi l’ipotesi di un rischio di abbattimento anche in quei luoghi? Grazie a tutti per aver sollecitato il dibattito.

    1. Grazie per l’intervento. Il pool genetico della popolazione in effetti è uno dei punti cruciali, penso che l’aver localizzato il trentino come area di inserimento fosse (anche) in funzione di una distanza idonea dalla popolazione slovena/balcanica. Al momento (che io sappia) non ci sono stati contatti tra i die gruppi (a differenza di quanto è successo con i lupi). La mia speranza è che col tempo le due popolazioni possano “mescolarsi” normalmente. Altri progetti di introduzione non sono in grado di giidicarli, ma potrebbero essere interessanti.

  17. Buonasera, grazie per le spiegazioni date dal suo articolo. Purtroppo in questo marasma mediatico non si capisce un granché delle effettive dinamiche. Volevo però porle un quesito… queste righe che ora vado a copiare (da una pagina del nationalgeographic) come possono essere giustificate se non con un fallimento di un programma per il reinserimento di una specie?

    Resta da capire cosa sia un orso problematico e se la decisione di abbattere l’orsa sia la più corretta. Secondo quanto affermato ai microfoni di Radiotre Scienza da Claudio Groff, responsabile del settore grandi carnivori, servizio foreste e fauna della Provincia Autonoma di Trento, ad attaccare per primo sarebbe stato l’uomo, con una bastonata in testa, reagendo all’atteggiamento minaccioso dell’orsa, successivamente identificata dalla provincia come KJ2. L’orsa in effetti aveva cuccioli in entrambe le occasioni di scontro con gli esseri umani e ha reagito a scopo difensivo e non per nutrirsi, come avviene altrove: gli orsi bruni europei sono molto più timidi dei loro cugini americani e asiatici, e KJ2, sorpresa di sera da uomini accompagnati da cani, ha interpretato il comportamento umano e canino come “problematico” e ha reagito di conseguenza.
    Secondo Marco Galaverni, presidente di WWF Young, la misura di abbattimento di KJ2, “è una sconfitta per tutti. Per la Provincia, per ministero ed ISPRA, per le associazioni di vario stampo, per la popolazione locale che non ha ancora imparato a comportarsi adeguatamente alla presenza dell’orso, per le istituzioni che dovrebbero fare controlli sulla legalità e non li fanno, per il mondo scientifico che non riesce a far sentire la propria voce”.

    L’articolo completo è su questo link http://www.nationalgeographic.it/natura/notizie/2017/08/14/news/trentino_kj2_come_daniza_soppressa_per_aver_fatto_l_orso-3631020/?refresh_ce

    Grazie

    1. Grazie. Ho letto l’articolo citato e penso che definire fallimentare il progetto di reintroduzione dell’orso in Trentino sia quanto meno ingeneroso. 20 anni fa, all’inizio del progetto di reintroduzione, l’orso era di fatto sparito dalle alpi centro-orientali, oggi ci sono più di 50 esemplari (sicuri e identificati, senza contare eventuali altri, dati 2015) che si riproducono in autonomia e che iniziano a disperdersi (in particolare i maschi).
      Gli abbattimenti per casi estremi fanno parte del piano sin dal principio (e questo è il primo abbattimento deliberato, Daniza è morta per complicazioni dell’anestesia che serviva per la cattura e lo spostamento).
      Gli intoppi ci sono, io sicuramente mi auguro che questo resti un caso isolato, ma il progetto è grande e ambizioso, e deve proseguire.
      Ho tristemente sentito dire da più parti che se si è arrivati ad abbattere un orso allora è meglio non averne per niente. Questo mi sembra un atteggiamento triste e capriccioso, oltre che pericoloso (o come piace a me o niente).

      1. È il primo abbattimento in Italia,visto che in Svizzera li hanno già abbattuti e pure in Germania nel 2006 abbatterono Bruno,il primo orso dopo circa 150anni che non ne avevano più nel loro territorio.
        Ma si vede che se lo fanno i tedeschi e gli svizzeri va tutto bene.

      2. Ha perfettamente ragione infatti ciò a cui mi riferivo è la parte del progetto che comprende l’educazione è la formazione della popolazione in merito ai comportamenti da tenere. Sicuramente il progetto è da sostenere e incentivare ma penso sia anche necessario cambiare la cultura popolare nei confronti di qualsiasi predatore.

  18. io vorrei vedere tutto questo fervore anche nei dibattiti per i nostri anziani che non arrivano a fine mese e per tutte quelle famiglie che dopo il terremoto tutta questa attenzione da parte vostra non l’hanno avuta … esono in un bosco come gli Orsi, con tutto il rispetto per questa specie ….. qui abbiamo perso la logica delle cose.

  19. Mi piacerebbe invertire il punto di osservazione ed anche di analisi, di questa vicenda.
    Io non sono favorevole alla reintroduzione dei grandi carnivori, men che meno lo sono quando ciò avviene nelle zone di montagna o meno antropizzate.
    L’enorme crescita di leggi e disposizioni normative sono la conseguenza dei numeri della popolazione e della complessità delle attività umane: un tempo lo sci era riservato a pochi e non esistevano regolamentazioni, oggi sugli sci ci vanno in tanti e si son poste regole che limitano l’attività .
    Se così accade, ovvero che siamo tutti un po’ meno liberi perché in troppi che fan la stessa cosa nel medesimo posto v’e’ da chiedersi perché dovremmo ulteriormente limitarci per reintrodurre una specie antagonista da tempo scomparsa.
    Qualora inoltre si dovesse accettare il pregiudizio (del sopportare l’orso) bisognerebbe capire perché lo stesso deve gravare solo su alcuni e non su tutti. Perché in sostanza a sentirsi in pericolo e disturbati dovrebbero essere coloro che vivono in montagna (cioè quelli che già stanno coraggiosamente in una condizione più difficile per la fruizione dei servizi primari) e non quelli -cittadini- che sovente disquisiscono di giustezza e morale pensando di stare in un cartone animato.
    Immaginiamo che la reintroduzione degli orsi, dei lupi e delle linci abbia ad iniziare dalle città, dalle piazze e dai parchi ricreativi pubblici, ovvero da tutti quei luoghi che pretendiamo sicuri, puliti, acccessibili e tranquilli. Che potrebbe d’imprevedibile accadere ? Quanto resisterebbe la dogmatica morale degli animalisti o ambientalisti…?
    Le specie animali si sono sempre estinte ed accadrà così anche al genere umano, perché dunque spendere soldi fatiche illusioni per ricostruire un mondo che non c’è più.
    Non sappiamo accettare le migrazioni umane e le morti della disperazione e ci stracciamo le vesti per un animale ovvero -in termini giuridici – per una cosa; non sembra proprio ne’ un obiettivo condivisibile ne’ un pensiero edificante.

    1. Qui si parla di orsi, gli sbarchi sono altra cosa e non si è obbligati a parlare di qualsiasi argomento se pur attuale altrimenti non si parlerebbe di nulla ovunque

    2. Poi se vede il vivere in montagna come una difficoltà ulteriore per la fruizione dei servizi è una sua scelta nessuno la obbliga a viveri li ….viva in pieno centro città dove per rimanere in tema ha tutti i servizi del cittadino ad un tiro di scoppio

  20. Grazie Fabio per la pacatezza che riesci ad avere e la volontá nello spiegare come stanno le cose. Amo moltissimo la natura (sono una naturalista) , gli orsi, ma anche gli esseri umani. Ed un’orsa che attacca tre volte le persone e che lo fa in una zona così affollata come Lamar, piena di bambini e famiglie, doveva effettivamente essere rimossa.
    Non é vero che tutti gli animali sono sempre buoni, ce ne sono alcuni che possono essere anche aggressivi, non per colpa loro ma per esempio per qualche esperienza passata…

  21. Io sono convinto che la scelta dettata dall’emotività del momento , cioè ELIMINARE KJ2 sia stata un gravissimo errore , tecnico , di immagine e politico . Se ,
    e lo dico senza polemica , non volete l’orso recidete dall’iniziativa Europea , rendete i soldini avuti e mettetevi il cuore in pace .

    1. E quindi lasciamo una popolazione senza monitoraggi né gestione? La soluzione è che se si arriva ad abbatterne uno (come previsto dai regolamenti) è meglio rinunciare a 50? Mi sembra tanto il capriccio del bambino che si porta via il pallone se gli avversari fanno goal…

      1. Onestamente trovo questa risposta triste se non peggio. Mi sembra che che la maggior parte di chi è intervenuto abbia portato la propria opinione in modo molto serio. Se in molti riteniamo che l”approccio al problema così come è stato gestito indichi un fallimento del progetto, non credo che per questo si debba essere tacciati da bambini capricciosi. 50 orsi possono voler dire tanto ma anche niente se il progetto non ha creato le basi culturali per poter svilupparsi. Può essere che il Trentino non si presti per moltissimi motivi, ma un progetto serio implica importanti studi sull’impatto ambientale . Prima di prendere orsi e spostarli, andava fatta un’analisi molto seria. Se questo è stato fatto è stato fatto male. Non esiste orso ” cattivo” e non si può definire problematico nessun animale che naturalmente difende i cuccioli.

      2. Lo studio è stato fatto, ho inserito il collegamento nell’articolo (quando parlo di reintroduzione). Se vuole gli dia una letta e valuti se è fatto male oppure no.
        Sulla definizione di problematico rimando, nuovamente, al testo del PACOBACE.
        Ricordo anche che non è il motivo dell’attacco che crea rifiuto, ma l’attacco in sé. La sensazione di insicurezza che due attacchi dello stesso orso causano non è attenuata dal fatto che l’orso avesse le sue buone ragioni.
        In fin dei conti nessun selvatico attacca l’uomo per il gusto di farlo.

  22. Abbiamo delegato ad altri (forze dell’ordine ed esercito) la nostra difesa. La follia è che stiamo contestando e non proteggendo più chi ci difende. Se ci sentissimo minacciati e non protetti, animali o persone che siano, cominceremmo a difenderci da soli, in naniera scomposta, rischiando di creare danni enormi. Ritengo questo il senso dell’articolo, più che condivisibile, grazie. Nel caso poi il numero degli orsi dovesse aumentare ancora, la caccia di selezione, come avviene per tutte le specie non (più) in via d’estinzione, sarebbe inevitabile. Nonnper il divertimento umano, ma per la tutela stessa della specie e di quegli equilibri che l’antropozzazione del territorio ha mutato per sempre. Buon ferragosto a tutti!

  23. Scusate l’intervento di un umile bipede non incline a far politica nel senso vero della parola , non mi pronuncio in merito alla questione di per se ma voglio fare una sola domanda da uomo pratico e senza tanti fronzoli . Il lupo era quasi scomparso ed era quello italico , l’orso era scomparso , a costo di sacrifici sono stati reintrodotti il lupo ma di importazione e con caratteristiche diverse e l’orso non so , la domanda : Era proprio così importante avere a tutti i costi questi predatori pericolosi nel nostro territorio a fare danni , creare scompiglio e pure panico , tenendo anche conto delle caratteristiche modernizzate del nostro territorio , molto più urbanizzato di un tempo ? Ben venga la possibilità di poter ammirare questi selvatici allo stato brado ma se questo crea problemi ( ne abbiamo già tanti ) personalmente penso sarebbe meglio farne a meno .

      1. ho letto tanti commenti su questa vicenda e mi rendo conto della evidente differenza di chi, la montagna la vive e di chi la montagna la legge o la immagina. Anche di chi gli animali li conosce e di chi gli animali li vede in televisione. Uccidere è un azione che non ha un ritorno. Quando ho sentito la notizia, mi è subito venuto alla bocca … povera bestia peccato. Mi è spiaciuto molto. Detto questo faccio davvero i complimenti a Fabio per la sua grande capacità di spiegare quelle che sono le ragioni che hanno condotto ad un triste epilogo. E comprendo molto bene quando dice che lui non si sarebbe mai voluto trovare in una situazione come quella nella quale si è trovato chi ha dovuto decidere. Ci sono evidenti contraddizioni nei commenti che si leggono e soprattutto non si tiene conto di quello che è un “areale” di rispetto che sarebbe necessario per evitare che l’uomo possa accidentalmente incontrare l’orso. L’orso va dove vuole non dove si pensa possa andare e non ha senso offendere chi ne rimane vittima anche se ha compiuto un errore ( sempre che sia stato il cane l’elemento scatenante per l’attacco l’orsa ). Nemmeno se chiudiamo tutte le piste di sci chiudiamo i rifugi impediamo a chi lavora nei boschi di recarvisi ne impediamo l’accesso a chiunque e per qualsiasi motivo riusciamo, in Italia, ad avere un areale che garantisca un franco tale da non venire in contatto con l’orso. Dobbiamo cercare di rimanere con i piedi per terra. L’antropizzazione associata alle nostre abitudini oramai è tale e tanta che non è possibile giocare una carta che la dissolva. A me è spiaciuto che l’orsa sia stata abbattuta ma rimango dell’idea che chi ha preso quella decisione sia stato in grado di prenderla secondo i migliori criteri dettati dalle circostanze e da un protocollo, che è una legge, a cui chi ne ha la responsabilità è tenuto ad attenersi e che rimane ferma. Non mi piace chi dice che quella legge è sbagliata. La legge è stata fatta sulla scorta di pareri di importanti professionisti che l’hanno valutata e l’hanno voluta per potere gestire la specie nel modo più opportuno. ( sarebbe stato sbagliato agire in assenza di un protocollo comportamentale ) Infine credo che l’uomo, comunque, abbia il diritto di essere salvaguardato e tutelato. Forse in tutto questo mi chiedo se davvero abbia un senso riportare speci in ambienti che non le possono supportare se non con compromessi che possono portare a casi come questo.

      1. Prima del progetto si parlava di individui sporadici o in transito, tralaltro solo maschi a quanto so. Non si poteva parlare di popolazione.

      2. si è vero! mi è piaciuta la sua descrizione del problema orso. Vivo in Trentino da quando sono nato 51 anni fa giro le montagne e i boschi tutti i fine settimana anche d’inverno da quando ho 6 anni e fino ad oggi non ho incontrato l’orso frequento le strade italiane dal 1985 e invece trovo arroganti, maleducati, irrispettosi del codice della strada, tutti i giorni (guidatori che si fanno le loro leggi) alla guida dei loro suw più pericolosi degli orsi… orsi che non hanno mai fatto 20.000 morti come gli incidenti stradali nel 2016 trovo quindi più pericolosa la strada che il bosco popolato dagli orsi e dai lupi…

  24. La verità è che il ripopolamento c’è stato per pigliare i soldi della Comunità Europea, non certo per spirito ecologista.. E adesso che risulta evidente come sia difficile gestire il tutto, si vorrebbero tirare i remi in barca.. Gli abitanti dicono che gli animali non ce li volevano, ma i politici che hanno promulgato queste norme li hanno votati loro, altrochè.. Oltretutto, i problemi maggiori nascono sempre dall’ignoranza.. Nessuno si preoccupa di diffondere a macchia d’olio norme di comportamento per aiutare la popolazione a convivere con gli animali.. Un orso che dal 2005 ad oggi ha avuto due segnalazioni (Cavolo!.. Ben due in dodici anni, sconvolgente!), nessuna delle quali ha provocato la morte di chicchessia (tranne che dell’orso) sarebbe una belva feroce da abbattere!?.. Complimenti, davvero.. Non sarà che quanto accaduto è stato per colpa dell’aggredito, non certo un campione di cultura, ecologica e non, e di empatia?.. Ah, lui dice di no?.. Chiaro, lei al posto suo che direbbe? “Si, l’orsa mi è venuta addosso perchè come un coglione ho fatto casino col mio cane e mi sono avvicinato troppo per vedere i cuccioli”?.. Basta leggere le interviste e vedere i video in cui parla per farsi un’idea.. E poi.. Ma conoscete solo norme e cavilli messi lì apposta per pararsi quando succedono queste cose, o conoscete almeno un pochino anche questi animali, il loro habitat e comportamento?.. Mi sa proprio di no.. Altrimenti dovrebbe essere evidente che l’orsa voleva difendere i cuccioli ma non ammazzarlo, perchè altrimenti il tapino non se la sarebbe certo cavata così a buon mercato.. Ma certo, che importanza ha?.. È stato sfiorato un grande e potente “essere umano”, l’animale che ha osato tanto deve pagare..

  25. Qualcuno più informato può delucidarmi perché come citato da qualcuno per i caprioli o cervi o cinghiali è prevista la caccia controllata vorrei capire se queste specie aumentano nei boschi che problemi ci sono finché hanno da mangiare….anche perché se non ce l’hanno morirebbero da sole

  26. finalmente un articolo SENSATO e LOGICO.
    Grazie infinite, peccato anche qui leggere #commentiacaso di gente che probabilmente non ha nemmeno idea di cosa voglia dire gestire animali come Orsi, Lupi o altri grandi Carnivori.

    Grazie infinite

  27. Trovo il testo di Fabio estremamente saggio e chiarificatore (per chi è disposto a capire e a leggere senza mantenere i suoi preconcetti a tutti i costi), ma una sola cosa è certa: siamo di fronte a un’isteria collettiva, dall’una e dall’altra parte. L’altro ieri sono stato a funghi nel Trentino proprio non lontano dalla Val di Genova, il territorio più famoso “storicamente” per gli orsi, ma orsi fantomatici che non si facevano mai vedere (per loro volontà non perché troppo pochi perché ci fosse probabilità di incontrarli). Da bambino (più o meno 60 anni fa) fui colpito da un episodio: poche ore dopo un picnic con i miei nei pressi del Passo della Mendola un malgaro si addormentò nel medesimo punto e fu derubato da un orso (mentre dormiva della grossa) che gli portò via lo zaino, lo ruppe e si portò via del burro. Ci ridemmo su, nessuno si spaventò e il primo pensiero fu il disappunto per non avere visto l’animale. Questa era l’atmosfera fino a pochi anni fa. Solo recentemente, direi da meno di due anni, ho notato un cambiamento che credo dovuto anche ad altri episodi oltre a quelli resi famosi dai media (agnelli sbranati, qualche recinto abbattuto…). Alcuni non hanno alcuna paura affermando che basta evitare di andar per boschi con il cane, altri sono addirittura terrorizzati rinunciando addirittura (e per un appassionato è una scelta estrema) ad andar per funghi. La scusa? “Questi non sono i “nostri” orsi, vengono dalla Slovenia e sono stati nutriti con la carne”: ho sentito questa frase, non so quanto fondata ma di certo significativa, da diversi Trentini. Personalmente non ho avuto timori, pur se, andando a funghi in una zona molto isolata, ogni tanto parlavo a voce alta come consigliato dai manifestini. Poi, verso sera presso il passo di Baone ho sentito vicinissimo un forte ruggito (non so se il termine è appropriato), inequivocabilmente di un orso. Mi sono guardato intorno senza vedere l’animale e non ho avuto alcuna paura ma… ero vicino alla macchina con la portiera già aperta. E, comunque, continuerò ad andar per funghi in quella zona. Anch’io non so se è stato giusto uccidere l’orsa invece di deportarla in uno zoo safari o qualcosa del genere, né ho abbastanza stima (anzi ne ho pochissima) per i politici trentini per essere certo che abbiano fatto una scelta obbiettiva… ma se il prossimo incontro di quell’orsa avesse avuto conseguenze peggiori? Di certo non si poteva far finta di nulla.
    Basta poco per evitare conflitti:
    – se l’orsa avesse voluto uccidere. l’avrebbe fatto facilmente, il che dimostra che gli orsi trentini non sono animali “nemici”: basta evitare comportamenti che li facciano sentire in pericolo perché anche senza che vogliano uccidere, una zampata, magari a un bambino, potrebbe essere fatale;
    – chi vuole, giustamente, passeggiare con il proprio cane lo faccia dove e quando c’è o c’è stata nelle ore precedenti un po’ di gente in giro in modo che gli orsi non abbiano avuto alcuna voglia di avvicinarsi;
    – i contadini e gli allevatori vengano risarciti per gli eventuali danni…
    – … e soprattutto, una raccomandazione ai fungaioli: abbiate molta paura degli orsi, non andate più a funghi… così li lascerete per me.

  28. Nulla. Il PACOBACE è il piano d’azione interregionale per la conservazione dell’osro bruno sulle Alpi centro-orientali.
    Per quanto riguarda l’Abruzzo puoi consultare il PATOM (Piano d’Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano).
    Non conosco il caso specifico ma posso documentarmi.

    1. lasci stare, so cosa è il Pacobace e pure il Patom ( e li ho pure letti!). Era semplicemente amara ironia.
      nonostante montagne di carte è sempre l’uomo che agisce. Le carte poi servono da giustificazione.

  29. La sua osservazione è di assoluto buonsenso e assolutamente condivisibile. Io sottolineo solo che l’applicabilità di zone orso-free e/o uomo-free è tecnicamente difficile (oserei quasi dire impossibile) senza ricorrere a riserve chiuse che altro nom sarebbero che zoo (e l’obiettivo è avere una popolazione naturalizzata, non esclusa dal muoversi). Il Trentino

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