Vita da Capibara (Hydrochoeris hydrochaeris)

Un caracara testagialla (Milvago chimachima) appollaiato su un capibara (Hydrochoerus hydrochaeris) nel Pantanal in Brasile, da wikipedia.it

Sorge l’alba di una mattina di gennaio. Non è freddo, sarà per il sole che scalda l’aria del mattino, sarà per le temperature particolarmente miti dell’ultimo periodo, sarà perché sei in sud America ed è piena estate.

Il tuo habitat la riva di un fiume. Rive basse, paludi che si riempiono con le piene, fango, zanzare, ma a te importa poco. Tu ti muovi veloce tra la vegetazione, a dispetto del tuo aspetto fisico, e ancora più veloce in acqua, sei un ottimo nuotatore.

Il cibo non manca: erba, fusti giovani di piante spontanee, germogli, radici. I tuoi incisivi superiori sono grandi e robusti. Crescono in continuazione, dunque sei costretto a mangiare in continuazione, a consumarli, perché sei un roditore.

Ma che dico un roditore. Sei il più grande roditore vivente, un bel maschio di oltre 50 kg, lungo un metro e venti dalla punta del naso al tondo fondoschiena che termina con una coda impercettibile. Quasi 60 cm di altezza al garrese. Puoi guardare letteralmente dall’alto in basso i tuoi “colleghi” roditori, ma anche buona parte degli altri mammiferi, comprese svariate razze di cane.

Un comodino con le zampe. Un comodino bello grosso.

Potresti essere aggressivo, talvolta lo sei ma solo se si tratta di riproduzione. In generale sei un animale pacifico, vivi in gruppi di 15-20 individui, ma anche di più se serve.

Tutti insieme vivete in quella zona di confine dove l’acqua dolce tocca la terra, tra rive, sponde, aree alluvionali. I bipedi invasori usano spesso quelle terre per coltivare le loro piante, come il mais.

Buonissimo il mais, ti mangi anche quello.

In fondo la convivenza con i bipedi non è così disastrosa: spesso sei stato nel loro mirino per la pelliccia e per la bontà della tua carne. Gli scimmioni nudi sono così, si approfittano di chi manifesta un carattere placido e ne fanno un po’ ciò che vogliono. Ora la situazione è di sostanziale equilibrio, la tua specie non corre rischi elevati, salvo in qualche zona dove continuano a darti la caccia e a occupare il tuo habitat.

Tra i tuoi nemici ci sono anche i tuoi simili. Gli altri maschi in particolare. Fin da quando sei piccolo i maschi sono un pericolo: alcuni arrivano addirittura ad attaccare e a uccidere i piccoli di un altro maschio. Ora che sei adulto i tuoi colleghi potrebbero rivolgere a te le loro fastidiose attenzioni per farti sloggiare e godersi le femmine che hai attorno.

Illusi.

Oltre 50 kg di stazza fanno sì che sia meglio pensarci due volte prima di romperti le scatole.

Altri nemici? Certo che ci sono.

C’è quella rottura di scatole dei gattoni, giaguari e puma, si avvicinano silenziosi e desiderosi di uno spuntino.

Chiamalo spuntino, 50 kg di ciccia.

Soluzione? Via in acqua. Ci si immerge, si nuota via veloci e se necessario si sta in apnea. Anche cinque minuti di orologio.

La cosa bella è che – per evitare sorprese nel sonno – puoi anche decidere di dormire in acqua, immerso, lasciando fuori solo le narici.

Scacco matto micioni predatori!

Sì, va bene, ci sono anche i caimani. Per quelli basta scappare fuori dall’acqua.

Insomma, che probabilità c’è che giaguari e caimani si mettano d’accordo per un attacco simultaneo? Basta stare un po’ attenti.

Per il resto acqua, sonnellini e grandi mangiate di piante.

Quanto è bello essere un capibara.